Rural Migrantour. Paths of Recovery
Rural Migrantour. Paths of Recovery è un progetto finanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea e intrapreso a partire da marzo 2021 con l’associazione capofila Terra Vera, ONG slovena impegnata nel campo della solidarietà sociale, dell’integrazione e della tutela ambientale, in partenariato con Paths of Greece, cooperativa sociale greca che si occupa di turismo sostenibile, la municipalità di Lag Svilengrad (Bulgaria) e con l’affiancamento dell’associazione Pocket Stories di Utrecht (Olanda).
Per l’Italia il partner di progetto è Viaggi Solidali, cooperativa sociale con sede a Torino che da molti anni opera come tour operator di turismo responsabile in Italia e nel mondo, in cordata con FIERI (Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione), la cooperativa Jungi Mundu di Camini (RC – Calabria) e la Fondazione Nuto Revelli.
Le attività del progetto si sono concluse a settembre 2023.
Sulla scia dell’esperienza ultradecennale della rete europea Migrantour. Intercultural Urban Routes
A partire dal 2009, su iniziativa di Viaggi Solidali e di Fondazione ACRA, nasce Migrantour per proporre un approccio innovativo al turismo culturale, realizzando corsi di formazione per cittadini con background migratorio e interessati a creare e accompagnare itinerari urbani interculturali. Le passeggiate valorizzano il ruolo che le migrazioni hanno avuto nel corso del tempo nell’arricchire il patrimonio culturale tangibile e intangibile delle nostre società e si rivolgono a cittadini, studenti, turisti interessati a scoprire i quartieri delle città da un punto di vista originale ed eticamente consapevole.
Ad oggi la rete Migrantour include 20 città in 8 paesi europei, da grandi metropoli come Parigi, Lisbona, e Bruxelles a tanti centri della nostra penisola, da Milano a Roma, da Parma a Catania, passando per Bologna, Cagliari, Napoli…
In questi tredici anni, centinaia di accompagnatori interculturali sono stati formate dal progetto, decine di itinerari sono stati ideati e migliaia di persone hanno partecipato alle passeggiate Migrantour in ogni parte d’Italia e d’Europa.
Perché "rural"?
Le migrazioni hanno un importante ruolo anche fuori dalle città: basta pensare alla mobilità transfrontaliera, ad esempio, che ha da sempre caratterizzato la vita nelle zone di montagna del nord Italia; oppure al ruolo che l’accoglienza diffusa sperimentata nell’ultimo decennio attraverso il sistema per la protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati ha avuto nel rivitalizzare i piccoli borghi spopolati dall’emigrazione nell’entroterra di tante regioni italiane. Anche la pandemia di Covid-19 ha innescato una profonda riconfigurazione della mobilità turistica: venuta meno la possibilità di viaggi a lunga distanza e oltre confine, le norme di precauzione sanitaria hanno incentivato spostamenti di corto raggio, per lor più indirizzate verso forme di ecoturismo.
Per evitare di cadere in una semplicistica celebrazione delle identità e dell’autenticità delle tradizioni locali, questa “riscoperta” delle aree rurali va accompagnata dal riconoscimento delle connessioni culturali, sociali, economiche e politiche che le migrazioni permettono di rintracciare tra il passato, il presente e il futuro di questi luoghi.
Le attività del progetto
Attraverso la selezione e la formazione delle tre accompagnatrici interculturali provenienti dalla Germania, dalla Cina e dalla Costa d’Avorio e i training a Kostanjevica na Krki (Slovenia | 2022), sull’isola di Kythira (Grecia | 2022) e il meeting a Svilengrad (Bulgaria | 2023), le attività del progetto hanno prodotto:
• La playlist sul canale Youtube Fondazione Nuto Revelli
con contenuti video e vlog su Paraloup, sulla migrazione e sul senso dell’abitare territori rurali
• L'itinerario interculturale
Chi non emigrava non era gente: storie di cittadinanza, di partenze e ritorni
Un percorso Rural Migrantour alla scoperta delle storie di migrazione, resistenza e ritorni sui sentieri intorno alla Borgata Paraloup. Il racconto delle accompagnatrici interculturali, originarie di Hong Kong, Costa d’Avorio e Germania, intreccia narrazioni del passato e del presente, avvicina i luoghi e si inserisce nel vissuto di tanti altri, di molti di noi, con testimonianze di vita contadina, di tradizioni, di partenze e arrivi, con storie di cittadinanza e di riconoscimento
ll titolo dell’itinerario Chi non emigrava non era gente racchiude le storie di molti montanari e contadini delle valli piemontesi – intervistati da Nuto Revelli per Il mondo dei vinti (1977) e L’anello forte (1985) – che si spostavano per trovare nuove possibilità di vita e di lavoro. A partire dell’Ottocento e fino a metà Novecento la gestione delle risorse agro-pastorali in montagna è integrata con le migrazioni di lavoro a breve raggio, verso la Francia, o di lungo periodo, verso le Americhe: dalle montagne si spostano e scendono pastori, artigiani, arrotini, bottai, calzolai, filatrici, raccoglitori di viole, colporteurs, domestici e contrabbandieri.
Tempi di percorrenza: circa 2’30
Escursione facile, anche per famiglie con bambini.
Percorso ad anello, con partenza e arrivo a Paraloup.
Costo per classe: 100€/a classe
Le camminate Rural Migrantour si rivolgono alle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Per ogni visita didattica presso la Borgata Paraloup è possibile selezionare il pranzo da seduti o il pranzo al sacco preparato dal ristoro della Borgata o consumare il pranzo portato da casa. Qualora le condizioni atmosferiche non consentano il pranzo all’aperto, è possibile offrire uno spazio al chiuso per consumarlo, compatibilmente con altre eventuali attività contemporanee.
Costo per gruppi e famiglie: 10€/a persona
Min. 6 – max. 20 partecipanti.
Per garantire la visita è necessario raggiungere il numero minimo di partecipanti.