Il disperso di Marburg
La misteriosa identità di un nemico lontano nel tempo: la leggenda del «tedesco buono» catturato e ucciso dai partigiani italiani nella primavera del ’44. Un racconto-indagine fra i dubbi della storia e le inquietudini della coscienza. Revelli riesce a mettere in movimento gli archivi militari in Germania e, a poco a poco, il puzzle prende forma. Il disperso, alla fine, dopo otto anni di ricerche ossessive, avrà già un nome, un cognome, un battaglione, una famiglia, un passato. Ma quando il nemico acquista un’identità diventa un po’ meno nemico. Più Revelli scava nella storia del “cavaliere solitario” e più l’immagine che si forma assomiglia alla propria riflessa allo specchio.
l valore della scelta partigiana e la convinzione di essere stato dalla parte giusta non vengono meno, ma l’insulsa morte di quel nemico diventa metafora di una tragedia collettiva comunque assurda.
Con questo libro Revelli ci offre la narrazione di un travaglio interiore, privato e politico al tempo stesso. Un libro di memoria, di testimonianza e di riflessione etica. Soprattutto, un esempio di coraggio intellettuale.