Le iniziative in ricordo di Nuto Revelli a vent’anni dalla scomparsa

Le iniziative in ricordo di Nuto Revelli a vent’anni dalla scomparsa

Il 5 febbraio 2024 sono stati vent’anni senza Nuto.
La città di Cuneo, le sue montagne, e la cultura italiana perdevano uno dei protagonisti del Novecento: alpino in Russia, partigiano prima a Paraloup e poi in Francia, scrittore dei vinti, ricercatore della memoria contadina.

Mentre la guerra è tornata nel cuore dell’Europa – proprio in quelle pianure ucraine che nell’estate del 1942 Nuto Revelli aveva attraversato con il 5° reggimento alpini Battaglione Tirano, della Divisione Tridentina – e con preoccupanti rigurgiti di fascismo e discriminazioni, ci domandiamo cosa è rimasto dell’indignazione di Nuto Revelli, di tutto quello per cui aveva lottato e sofferto.

“Quella memoria se l’è portata dietro tutta la vita, anche in famiglia, come una zona d’ombra che nessuno di noi riusciva a penetrare pienamente. Una sorta di debito, da pagare. Per questo buona parte del tempo che gli restava libero dal lavoro (lasciato l’esercito che non sopportava più aveva dovuto reinventarsi la vita, prima come camionista sotto padrone, poi messosi in proprio), lo dedicava alla scrittura e alla ricerca. Perché anche gli altri ricordassero e sapessero. Mai tardi, il suo diario di Russia, poi La guerra dei poveri, con il seguito partigiano, La strada del Davai, le testimonianze dei prigionieri, L’ultimo fronte, le lettere dei caduti… Erano i suoi conti con la guerra. Il suo modo di riscattare quelle vite perdute. Così come le ricerche sulla civiltà contadina per Il mondo dei vinti e L’Anello forte sono la testimonianza di una guerra proseguita in tempo di pace. Due cose mi ha insegnato, ossessivamente ribadite. Il NO alla guerra. Un no perentorio, incondizionato. Il rifiuto della madre di tutte le catastrofi, l’insensata passione che tira fuori il peggio dagli uomini e porta alla rovina i popoli, documentato nel suo ultimo libro, Il disperso di Marburg. E il suo NO al fascismo, come antropologia prima ancora che come forma politica. La perversa cultura che della guerra mette in scena l’anima nera. Sono stati questi i caposaldi di un insegnamento durato per quasi sessant’anni.”
(Marco Revelli, La Stampa, 02/02/2024)

© Archivio Nuto Revelli, Nuto Revelli nel suo studio, Cuneo

Il ricordo della sindaca del Comune di Cuneo Patrizia Manassero:
Ricordare la figura di Nuto Revelli a 20 anni dalla sua scomparsa è doveroso e necessario. La sua testimonianza è ancora oggi attuale e ci invita a riflettere sulle atrocità dell’odio, della violenza e della guerra. In un mondo sempre più diviso e in conflitto, coltivare la memoria di Nuto soprattutto tra i giovani è di fondamentale importanza per il nostro futuro, affinché possa essere davvero di pace. Oltre ai racconti sul periodo bellico, ci tengo a ricordare il suo impegno nel narrare la faticosa vita delle donne di campagna e montagna nel dopoguerra: fu tra i primi a dare loro una voce, quando ancora non avevano un ruolo primario nella società.

Le iniziative in ricordo di Nuto Revelli a vent’anni dalla scomparsa

Mercoledì 21 febbraio | ore 17.30 | all’auditorium del Polo del 900 di Torino (Via del Carmine 14) un primo ricordo di Nuto nell’evento Nuto Revelli, Paraloup e la Resistenza dei poveri, con gli interventi di Mauro Bersani, Gad Lerner, Antonella Tarpino, Marco Revelli.
La “resistenza dei poveri” è il fil rouge che caratterizza l’impegno di Nuto Revelli: la lotta partigiana vissuta come reazione al sacrificio imposto con le guerre fasciste a quel mondo contadino di cui poi ha raccolto la memoria nelle sue ricerche sui “vinti” e su l’anello forte. Paraloup, la borgata partigiana a 1360m in Valle Stura, è il punto d’incrocio tra queste due memorie.

Mercoledì 6 febbraio | ore 17.45 | al Salone d’onore del Comune di Cuneo (Via Roma 28) l’appuntamento Il messaggio di Nuto Revelli a vent’anni dalla scomparsa, patrocinato dal Comune di Cuneo con i saluti della sindaca Patrizia Manassero e dell’ass. Cristina Clerico e gli interventi di Gigi Garelli, Giovanni Quaglia e Marco Revelli. Coordina Beatrice Verri.
Per ulteriori informazioni: comunicato stampa.

A questi incontri istituzionali, si aggiunge anche il ricordo della città di Piossasco con l’esposizione della mostra Ricordati di non dimenticare. Nuto Revelli, una vita per immagini – curata da Paola Agosti e Alessandra Demichelis – nel Teatro Cinema Il Mulino, in Via Riva Po 9.
L’inaugurazione sarà lunedì 15 aprile con la partecipazione di Marco Revelli e la mostra resterà visitabile fino al 25 aprile, negli orari di apertura del teatro.
Successivamente, dal 27 aprile al 2 maggio la mostra verrà allestita a Palazzo San Celso del Polo del 900, in Corso Valdocco 4/A, Torino.

Nella sua versione francese Souviens-toi de ne pas oublier. Nuto Revelli: images d’une vie, tradotta un gruppo di studenti di italianistica con la loro insegnante Armelle Girinon, la mostra è esposta dal 25 marzo al 28 aprile alla Bibliothèque universitaire Droit et Lettres di Grenoble, visitabile dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle 19.00, il sabato e la domenica dalle ore 9.00 alle 17.00.
Per ulteriori informazioni: rassegna stampa.

Nell’ambito del progetto Passaggio di testimone: Nuto Revelli, gli studi da Geometra e gli studenti di Cuneo promosso insieme all’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea di Cuneo, con la consulenza tecnica del Collegio dei Geometri di Cuneo e il contributo del Comune di Cuneo, mercoledì 21 marzo apre presso l’ITC Bonelli di Cuneo (Viale Angeli 12) la mostra Ricordati di non dimenticare. Nuto Revelli, una vita per immagini, donata all’Istituto Bonelli, dove Nuto Revelli studiò, anche se a quel tempo era l’istituto commerciale per geometri.
La mostra, curata da Paola Agosti e Alessandra Demichelis, è allestita permanentemente nei corridoio dell’ICT Bonelli secondo il progetto espositivo elaborato dagli studenti dell’Istituto Tecnico per Geometri “Bianchi Virginio”. Nella giornata di inaugurazione di mercoledì 21 marzo gli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale “Bonelli” di Cuneo accompagneranno in visita guidata dalle ore 17.00 alle ore 19.00.


Per leggere le testimonianze e gli articoli di ricordo di Nuto Revelli: rassegna stampa.

Vent’anni senza Nuto: così a Cuneo la casa dello scrittore è diventata una Fondazione | Testimonianza video di Giulia Ferraris
La Stampa Cuneo, a cura di Francesco Doglio, 05/02/2024
L’emozione di sentire la voce della mia nonna intervistata da Nuto Revelli | Testimonianza di Giulia Serale
La Stampa Cuneo, a cura di Francesco Doglio, 07/02/2024
Con il venir meno dei testimoni del 900 sono i luoghi e gli oggetti a raccontare la storia come la casa di Nuto Revelli | Testimonianza video di Antonella Tarpino
La Stampa Cuneo, a cura di Danilo Ninotto, 10/02/2024
In quell’alloggio di corso Brunet a Cuneo, dove è passato il mondo di Nuto Revelli | Testimonianza video di Marco Revelli
La Stampa Cuneo, a cura di Danilo Ninotto, 10/02/2024
Quelle baite partigiane di Paraloup trasformate dall’associazione Nuto Revelli in centro culturale alpino | Testimonianza video di Beatrice Verri
La Stampa Cuneo, a cura di Danilo Ninotto, 24/02/2024


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